Sconfitta

Ok, forse di per sè questa strip non è nulla di eccezionale. Per la cronaca, fa parte di una serie che raccontano di come un giorno Charlie Brown sostituì al posto di lanciatore Piperita Patty per infortunio di quest’ultima, riuscendo appunto a far perdere una partita con un vantaggio di 50 a zero…
Ma proprio quest’ultimo punteggio (sì, proprio 50 a zero) mi ha colpito qualche giorno fa. Una di quelle notizie che rimangono giusto il tempo di far “staccare” tra una notizia di cronaca e una di politica estera. Veniamo al dunque: negli States (e dove, senno?) un allenatore è stato multato perchè la sua squadra (di non ricordo quale sport, chissà forse preprio il baseball) ha vinto 56 a zero contro l’avversario. Ora, può succedere…ma una legge (sportiva?) in vigore in quello stato prevede una multa per chi vince con più di 50 punti di scarto. E perchè? Per evitare un’umiliazione troppo grande all’avversario (e già, 40 a zero invece no). Ma quello che mi ha colpito, e che mi fa pensare, è che questo non è altro che l’ennesima dimostrazione di come gli Yankee tendano a plasmare il perfetto statunitense sin dall’infanzia, preparandolo ad affrontare la vita con una mentalità il più possibile preconfezionata e che permetta al Nuovo Mondo di mantenere la propria superiorità politica ed economica sul resto. Una legge, quella, fatta da qualche americano e che gli americani hanno accettato perchè fa bene ai propri figli che dovranno portare sempre alta e con orgoglio la bandiera a stelle e strisce.
Veniamo nel merito della norma: puoi sconfiggere il tuo avversario con netta superiorità, grazie alla tua bravura, alla tua esperienza, ai tuoi mezzi tecnici. Ma a un certo punto devi fermarti, per non umiliarlo e fargli perdere la stima di se stesso: perchè fino a 50 punti di differenza puoi sempre recuperarli, con impegno e fiducia in te stesso, oltre la tua autostima potrebbe aver ricevuto un colpo troppo forte…
E con questo spirito e con questa mentalità che gli sportivi statunitensi sono diventati i più forti del mondo. Perchè lo sport, come diceva giustamente Linus in una striscia che ho postato tempo fa, è la metafora della vita. Il problema è che la stessa mentalità è stata usata in molti altri campi, la cui etica si basa su radici profondamente diverse da quelle dello sport: ma, si sa, le radici poltico-economiche degli Stati Uniti si estendono molto in larghezza e in profondità, sono forti e vigorose, ma succhiano la linfa vitale anche delle piante vicine (sto estremizzando come nel dottor Stranamore… :diavolo:)

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