Non è vincere quello che conta

In merito ai cosiddetti “titoli di coda” che hanno di fatto definitivamente concluso la mia vacanza promessa…non me la sento di ringraziare più di tanto la cinese “grazie” alla quale

I thought I was someone else
someone good

(Lou Reed spacca! Per tutte o quasi le 3 settimane in Sol Levante

Just a perfect day
problems all left alone
Weekenders on our own
it's such fun

Just a perfect day
you made me forget myself

)
visto che evidentemente solo io ho intravisto qualcosa dove non c’era da intravedere nulla, e solo io pensavo che bastasse fare da “casta” guida turistica ad un’orientale per uscire soddisfatti dall’esperienza, però come Charlie è inevitabile vivere di puri ideali e rimanere (molto) scottati quando sembra (solo alla nostra immaginazione, comunque) che le nostre grandi aspettative possano avere un riscontro, ed invece è semplicemente l’amara realtà che ci gioca uno dei suoi ennesimi pesci d’Aprile. Io e Charlie continuiamo a cedere alla tentazione di credere che le parole della Lucy/realtà bastarda siano sincere e che, almeno per quella volta, il pallone non ci venga tirato via all’ultimo momento. Ma perchè lo facciamo? Semplicemente perchè non sappiamo contrastare la nostra natura o perchè (che poi in fondo è la stessa cosa) non abbiamo ancora raggiunto l’apice del nostro masochismo?

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